Sport

CAPRACOTTA
Le tradizioni.

La festa patronale
San Sebastiano martire, protettore di Capracotta.

La Chiesa ricorda San Sebastiano il 20 gennaio, ma la comunità capracottese, soprattutto nel passato quando i mezzi e le attrezzature per fronteggiare le insidie invernali erano carenti, difficilmente poteva tributare i dovuti onori al suo Santo Patrono sia in senso religioso che con una festa civile durante i rigidi inverni d’Appennino.

La festa fu allora rimandata prima al 13 luglio e poi alla seconda domenica dello stesso mese, periodo dell’anno in cui i rigori invernali erano ormai alle spalle.

La parte religiosa era caratterizzata, tra l’altro, da una processione lungo le vie del paese nella quale la statua raffigurante San Sebastiano era per così dire “scortata” da quelle di altri dodici Santi venerati nelle diverse Chiese di Capracotta.

Questa tradizione, sospesa per un periodo, è stata riproposta e rinvigorita a partire dal 2001 quando San Sebastiano è stato ancora accompagnato lungo le strade di Capracotta da S. Antonio di Padova, S. Giovanni Battista, la Beata Vergine del Carmelo, la Madonna dei Miracoli, S. Vincenzo Ferreri ed i Santi Martiri.
La Pezzata

Il legame tra Capracotta e la tradizione pastorale rivive nella “Pezzata“, sagra dell’agnello alla brace e della pecora bollita con erbe aromatiche, attualmente una delle più importanti manifestazioni che animano l’estate molisana.

Nella splendida cornice del pianoro di Prato Gentile si svolge con cadenza annuale la prima domenica di agosto richiamando a Capracotta migliaia di persone, anche dalle regioni limitrofe.

Il contesto naturale e l’ottima accoglienza da parte della Pro Loco di Capracotta, che si adopera al massimo per garantire un servizio di qualità, sono gli elementi che contraddistinguono l’iniziativa.

Non è un caso, infatti, che sia stata denominata giornata dell’ospitalità.
A ricordo della festa, ai visitatori rimane un simpatico souvenir costituito da una forchetta di legno, una ciotola ed un bicchiere di terracotta.

Questa tipica pietanza locale si distingue per la semplicità degli ingredienti indispensabili alla sua preparazione, abilmente dosati per esaltarne il sapore e conservarne il gusto secondo l’antica ricetta dei pastori.

All’inizio degli anni ’60 l’Amministrazione Comunale di Capracotta pensò di organizzare una sagra che potesse far conoscere un piatto tipico capracottese la cui ricetta rispecchiava le radici e le origini di quel popolo di pastori.
Nacque così la sagra della Pezzata che, sebbene con qualche interruzione, ha superato ormai abbondantemente le 40 edizioni.

L’origine di questa pietanza risale ai giorni in cui la transumanza tra le montagne dell’Alto Molise ed il tavoliere delle Puglie era pratica comune.

Accadeva talvolta che nel guadare un fiume o nell’attraversare un punto più impervio, qualche animale si azzoppasse e non fosse più in grado di proseguire il viaggio.
Diventava irrimediabilmente la cena dei pastori che, dopo averlo “depezzato”, potevano cucinarlo con le poche cose disponibili ad una carovana in viaggio.

Confermando la regola che vuole le cose semplici essere le più gustose, la Pezzata, da piatto d’emergenza dei pastori è diventata una prelibatezza da buongustai.

Ingrediente fondamentale è ovviamente la carne di pecora che acquista il suo gusto particolare grazie ai pascoli d’altura dove gli animali rassodano i loro muscoli (che diventeranno carne) brucando per chilometri nei prati montani quantitativamente meno ricchi dei corrispondenti di pianura ma qualitativamente molto più nutrienti.

La carne viene cotta in grandi paioli riempiti d’acqua. La prima operazione da compiere è la “schiumatura”, ovvero l’eliminazione del grasso in eccesso venuto a galla a seguito della cottura, dopodiché, oltre al sale, si aggiunge qualche patata che continua ad assorbire il grasso rilasciato durante la lunga cottura, di almeno 4 ore, qualche pomodoro per dare colore al brodo, ma senza renderlo troppo rosso.

Questa è considerata la ricetta base, ma alcune variazioni sul tema contemplano l’aggiunta di altri odori come sedano, carote, cipolle e un pizzico di peperoncino.

La Madonna di Loreto

“Za’r vdem’ l’8 Sttiembra”

Non è insolito darsi appuntamento in occasione dei festeggiamenti che si tengono in onore della Madonna di Loreto, la festa più cara ai capracottesi, che in tale data, ritornano al paese da tutte le parti del mondo.

Le celebrazioni, che per tradizione ignota hanno cadenza triennale, si svolgono nei giorni 7, 8 e 9 Settembre.
La sera del giorno 7, la statua della Vergine, in processione aux flambeaux viene trasferita dal Santuario all’ingresso del paese alla Chiesa Madre; il giorno 8 si celebra con solennità la ricorrenza della Natività di Maria.

I festeggiamenti si concludono con l’Atto di consacrazione alla Madonna, recitato da tutto il popolo capracottese, prima di riportare la statua nella sua sede originaria, il 9 in piazza Falconi .

Particolarmente suggestiva è la “sfilata dei cavalli”, subentrati ai muli, che, riccamente decorati con coperte e panni sfarzosi ed addobbati di fronzoli di ogni genere, scortano il passaggio della statua venerata per le vie del paese recando il loro umile ed in qualche caso “scalpitante” omaggio nel congedarsi.

L’origine della celebrazione è strettamente legata alla leggenda di un tronco d’albero, su cui si racconta si fosse miracolosamente impressa una immagine sacra apparsa ad alcuni locali.

Alla devozione mistica, gradualmente si è mescolato l’elemento pastorale, con particolare riferimento al rito della transumanza.

È tradizione che la cappella fu edificata dai pastori, che
“sentirono sorgere col tempo quasi un bisogno spirituale di consacrare quel luogo a convenirvi devotamente per invocare aiuto nella partenza, per rendere grazie nel ritorno alla Vergine protettrice dei viandanti di lunghi percorsi, la Madonna di Loreto”

(L.Campanelli La Chiesa collegiata di Capracotta )
Ancora oggi il tramandarsi di questa sentita devozione testimonia il profondo legame del capracottese alle proprie tradizioni.
Capracotta in Molise

CAPRACOTTA

Vieni a scoprire l’autenticità dell’Appennino, immergiti in panorami in cui la natura è la vera protagonista.

hospitality

OSPITALITÀ

piste

PISTE

Come raggiungere Capracotta

Tanti modi per raggiungere con facilità il picco del divertimento

Scopri come raggiungere il comune di Capracotta
Come arrivare a Capracotta